Arte in Nuvola

Arte in Nuvola

22 Novembre 2024

di Maddalena Libertini

Dal 22 al 24 novembre ritorna nell’edificio progettato da Massimiliano Fuksas all’Eur la quarta edizione della Fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Roma. Esposti anche 12 busti inediti di Canova restaurati da Ifis art.

140 gallerie nazionali e internazionali accoglieranno da oggi e per tutto il fine settimana i visitatori nei loro stand distribuiti su due livelli per il quarto appuntamento di Arte in Nuvola. È ancora giovane la manifestazione romana rispetto alle sue omologhe più consolidate nel panorama italiano ma ha una sua identità programmatica chiara: dare spazio e visibilità soprattutto agli espositori del Centro e Sud Italia, posizionarsi come polo di riferimento del collezionismo di queste aree e avere anche nella capitale un appuntamento di rilievo del mercato di settore. I 14.000 metri quadri di spazio espositivo sono suddivisi tra arte moderna al piano di entrata (cosiddetto general floor) e arte contemporanea al piano forum e ospitano anche iniziative collaterali nate da collaborazioni istituzionali o con privati tra cui il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e Roma Capitale, la Regione Puglia e Banca Ifis. Paese ospite di quest’anno è il Portogallo con una rassegna di dieci opere della Collezione di Arte Contemporanea Statale (CACE – Coleção de Arte Contemporânea do Estado Português) organizzate dalla curatrice Sandra Vieira Jürgens intorno al titolo “Uma Volta ao Sol” (Un giro attorno al sole) e all’idea di gioco, ironia, umorismo applicata a diverse pratiche artistiche.

Arte in Nuvola, diretta da Alessandro Nicosia e con la direzione artistica di Adriana Polveroni, è articolata in tre sezioni: Main dedicata alle principali gallerie espositrici, Solo Show che presenta i progetti di singoli artisti e Nuove Prospettive, la parte più sperimentale di nuovi linguaggi e new media e ripensamento dell’idea stessa di galleria.

Progetti speciali

Sono disseminate come isole a cui ancorarsi nella marea delle gallerie le mostre e le istallazioni frutto delle partnership con le altre istituzioni. La partecipazione del Ministero della Cultura è massiccia e moltiplicata in più interventi che rappresentano diverse anime presenti a Roma della rete museale e archivistica nazionale. Ci sono l’Archivio Luce, la Direzione Generale Archivi e l’Istituto Centrale per la Grafica con una selezione di acquisizioni recenti del Novecento. Contribuiscono con singole o coppie di opere Il Museo Andersen, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, il MAXXI o il contiguo Museo delle Civiltà che fa dialogare tessuti polinesiani in corteccia d’albero con le stoffe raccolte e lavorate da Isabella Ducrot.

L’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale ha scelto di essere presente invece con alcune opere di Giulio Aristide Sartorio dalle Collezioni della Sovritendenza Capitolina. La Regione Puglia si cimenta in un inedito vis-à-vis tra due rappresentanti esemplari, il barlettano impressionista Giuseppe De Nittis e il barese Pino Pascali, protagonista delle avanguardie anni sessanta. Civita Castellana propone un saggio della produzione ceramica locale con lo spazio riservato al maestro Franco Giorgi mentre i due omaggi dedicati a Piero Guccione e Pietro Consagra ricordano anche l’importanza del patrimonio degli archivi privati degli artisti. In particolare lo scultore siciliano torna idealmente a Roma dove ha vissuto a lungo attraverso le foto vintage di Claudio Abate e Ugo Mulas ambientate nel suo studio in via Cassia 1162, esposte accanto ad alcune opere come i “Matacubi” e i marmi “Libeccio antico” e “Ligiona n. 3”. Con “Lo studio di Pietro Consagra come performance di una vita” l’Archivio dell’artista scomparso nel 2005 ha risposto anche al tema del rapporto con la Capitale, così come quello di Guccione ha deciso di proporre 18 oli su tela del periodo romano del pittore nato a Scicli ne “La città sognata – Opere 1959-1972”.

Al piano forum si trova un consistente affondo sulla fotografia contemporanea nel nucleo espositivo “Il gioco delle identità”, a cura di Arianna Catania: 50 immagini di artisti dagli anni sessanta in poi che attraverso il mezzo fotografico e il ritratto hanno lavorato sul tema dell’identità, propria e altrui, tra rappresentazione antropologica del reale, messa in scena e re-immaginazione di sé.

Sono previste nei tre giorni della fiera anche quattro azioni del progetto speciale dedicato alle performance, curato da Daniela Cotimbo e Adriana Polveroni, incentrate soprattutto sul suono e condotte da Francesco Fonassi, Iginio De Luca, LU.PA e Francesca Cornacchini.

Infine, conclude la proposta dei Arte in Nuvola 2024 un programma di talk.

I Canova inediti

“Ciò che mi rende più impaziente è vedere l’effetto che l’opera produrrà sulle anime del pubblico”, questa citazione del grande scultore neoclassico accompagna i dodici busti in gesso della collezione d’arte di Banca Ifis. Ed è sicuramente d’effetto all’interno di Arte in Nuvola l’allestimento raccolto e scuro con le luci direzionate sulle opere che è stato pensato per esaltarne la raffinatezza e la perfezione esecutiva. Esposti a Roma dopo essere mostrati per la prima volta al pubblico quest’anno nella mostra Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca, provengono dal recente ritrovamento presso Villa Canal alla Gherla a Treviso e sono stai acquistati e restaurati grazie al supporto di Ifis art, il progetto di Banca Ifis per promuovere e valorizzare la fruizione dell’arte e il suo impatto sociale.

Sono datati tra il 1807 e il 1817 e hanno soggetti diversi: cinque sono figure mitologiche, la Venere italica, Ebe e le tre muse Clio/Calliope, Erato e Tersicore; altri quattro sono ritratti femminili di membri della famiglia Bonaparte; una raffigura la Pace mentre gli ultimi due, Beatrice e Paride, presentano le repère, i piccoli chiodini metallici che servivano allo scultore e alla sua bottega per tradurre le sue opere dal modello in gesso alla scultura in marmo.

Main sponsor di Art in Nuvola, Banca Ifis ha curato anche due talk. Il primo si svolgerà nel pomeriggio del primo giorno ed è dedicato ai parchi d’arte contemporanea in Italia, un’esperienza condivisa dall’istituto di credito che nel 2023 ha dato vita al Parco Internazionale di Scultura a Mestre. Il progetto è un work in progress tra arte, paesaggio e natura: ospita a oggi 24 opere di maestri italiani e internazionali ma continua a crescere.

Il secondo appuntamento nel pomeriggio di sabato riguarda proprio i busti dello scultore veneto e consiste in una lectio magistralis sulle donne di Antonio Canova tenuta da Vittorio Sgarbi, che è stato anche curatore della mostra di Lucca.

 

 

 

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