di Sara Aguzzoni
L’impegno del settore bancario e l’esperienza del Giardino segreto per fare fronte a un fenomeno complesso e difficile, spesse volte non riconosciuto.
La violenza di genere non è mai in una sola forma. Spesso, infatti, si vive allo stesso tempo quella psicologica, verbale, fisica, in contesti domestici ma anche al di fuori. La violenza economica si manifesta quando si subiscono comportamenti che ostacolano o impediscono l’indipendenza finanziaria, facendo leva sulla gestione del denaro e dei propri beni, finanche a limitare l’accesso al lavoro. Il mondo bancario presta molto attenzione a questo fenomeno, un impegno che promuove attraverso iniziative che hanno l’obiettivo di rafforzare conoscenza e consapevolezza per contribuire alla parità e alla valorizzazione delle diversità, ma anche di fornire un supporto concreto per prevenire le situazioni di rischio e fronteggiare le condizioni di disagio e difficoltà.
Sulla scia di questo impegno, si pone il dialogo con “Il Giardino Segreto”, capofila del Progetto Airone, con il quale si punta a fornire aiuto ai bambini orfani di crimini domestici e alle famiglie affidatarie. Il progetto è stato presentato in occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze, a Roma nella sede di ABI, nell’ambito del Festival “E’ Cultura”, la manifestazione promossa da ABI e ACRI in collaborazione con FEDUF (la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, costituita da ABI) che mette al centro il ruolo svolto dalla cultura per lo sviluppo sia economico che sociale. Banche, istituzioni, associazioni dei consumatori, terzo settore, rappresentanti del mondo accademico e cittadini hanno potuto così condividere riflessioni su un fenomeno tanto grave e complesso quanto spesse volte non riconosciuto. Non solo: questo importante momento di confronto ha rappresentato quanto sia urgente e necessario proseguire nel lavoro capillare, nella formazione e divulgazione e puntare a sinergie efficaci tra tutti coloro che possono dare un contributo per prevenire e contrastare la violenza contro le donne.
Per riuscire ad affrontare questi fenomeni di abuso, su cui ABI e le banche mantengono sempre forte l’attenzione, il settore bancario ha sviluppato una serie di strumenti e iniziative. Le ricordiamo qui di seguito.
La guida contro la violenza economica
L’Abi insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio e al Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con le banche e le Associazioni dei consumatori, ha realizzato una guida per aiutare le donne e sostenere i cittadini nella comprensione e nel riconoscimento della violenza economica.
La guida, disponibile sul sito dell’Abi anche in versione audio grazie alla collaborazione con l’Unione ciechi e ipovedenti Ets-Aps e al suo Centro nazionale del libro parlato, offre informazioni chiare e pratiche per identificare e prevenire questo tipo di abuso, approfondendo i suoi vari aspetti: cosa è, come si manifesta, come prevenirla e come contrastarla.
Questo strumento lanciato l’8 marzo scorso per la Giornata internazionale della donna, rientra nell’ambito della campagna di comunicazione “Tu non sei sola” avviata quasi un anno fa, il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per sensibilizzare sul numero gratuito e pubblico antiviolenza e stalking 1522.
Le iniziative per l’inclusione finanziaria delle donne vittime
L’impegno per la parità anche di genere sancito a ottobre scorso dal Protocollo d’Intesa tra la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità e il Presidente dell’ABI trova espressione anche nella Carta ‘Donne in banca: valorizzare le diversità di genere’, con la quale ABI focalizza l’attenzione sul valore delle differenze di genere come risorsa chiave per lo sviluppo dell’attività d’impresa. Inoltre si realizza attraverso le iniziative a supporto dell’inclusione finanziaria promosse dal settore bancario quali il Protocollo d’intesa per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne vittime di violenza di genere promosso da ABI e le Organizzazioni Sindacali di settore e il Protocollo d’intesa “Microcredito di Libertà” sottoscritto da Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, ABI, Federcasse, l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e Caritas Italiana per favorisce la concessione di finanziamenti (nella forma di microcrediti sociale e d’impresa) per supportare le donne vittime che hanno interesse ad avviare o sviluppare iniziative autonome di microimpresa o che non sono in grado di fare fronte alle necessità personali e familiari.
A tutto ciò, si aggiungono le moltissime iniziative adottate sia per i dipendenti sia per le comunità dalle singole banche. Perché sviluppo ed emancipazione passano dalla capacità di costruire sinergia.