Per la prima volta l’attività della Galleria BPER Banca si trasferisce a Milano e sceglie il linguaggio dell’arte contemporanea per gli spazi storici di Banca Cesare Ponti a Piazza del Duomo.
La mostra “All that glitters is not gold” è visitabile su prenotazione fino al 15 ottobre.
Come riconoscere il valore delle cose se non è tutto oro quello che luccica? I colorati personaggi che campeggiano su fondo oro (“Folle”) nelle vetrine di Banca Cesare Ponti così come la scritta di neon giallo “All that glitters is not gold” all’ingresso sembrano consegnarci questa domanda silenziosa e invitarci a prenderci un momento di riflessione, sia che si decida di entrare sia che si prosegua il cammino.
La mostra di Fabrizio Dusi, curata da Giorgia Ligasacchi, nella sede private di BPER Banca è infatti pensata per interagire con la strada e la città, per poi continuare al piano terra dell’istituto: attraverso le grandi vetrate su via Mengoni e via Cattaneo se ne possono apprezzare gli interni di fine Ottocento con il grande bancone per il cambio-valuta, gli sportelli, gli arredi e il rivestimento di legno scuro. Ora i grandi fogli di materiale ipotermico, gremiti dalle figure tipiche dell’artista lombardo impediscono parzialmente la vista e, allo stesso tempo, con colori e sfavillio costituiscono un richiamo per chi passa distratto. Una contrapposizione, un paradosso che, di nuovo, ci spinge a rallentare e osservare meglio.
Le figure di Dusi sono vicine, accavallate ma ci sembrano distanti tra loro; hanno la bocca aperta ma sembrano non emettere suoni o solo dei vuoti bla bla bla; parlano ma non hanno orecchie per ascoltare. Qualcuna affida la propria richiesta impellente a una scritta sulla maglietta: talk to me, listen to me, hope. E la tela dorata su cui sono tracciate non è altro che una coperta ipotermica, di quelle che si danno a chi è stato soccorso in situazioni di emergenza. Il gusto del paradosso di Dusi non è certo privo di ironia quando affida il suo alert a prestare attenzione a pericolo incombente a immagini apparentemente giocose e dai toni vividi e sgargianti. E nemmeno quando ambienta in banca lavori che ragionano su cosa è davvero prezioso e sui luccichii che distraggono l’umanità contemporanea dalla ricerca di valori reali.
La mostra continua all’interno per un totale di una ventina di opere realizzate con vari media, in cui si ritrovano i personaggi con la bocca spalancata, individui dalle fisionomie anonime e quindi universali, impegnati instancabilmente nei loro tentativi di conversazione, tentativi che provano a rendere partecipe anche i clienti e i visitatori. “Il nostro desiderio – dichiara Sabrina Bianchi, Responsabile Brand e Marketing Communication e Patrimonio Culturale di BPER Banca – è poter coinvolgere ogni visitatore affinché, quasi fisicamente, grazie ai lavori di Dusi, possa meglio percepire e comprendere la rilevanza del proprio modo di comunicare, con più attenzione, curiosità, consapevolezza, anche in un mondo contemporaneo che sta vivendo una continua trasformazione del delicato equilibrio tra fisico e digitale”.
Tra le opere due inediti realizzati per questo progetto espositivo: “Classic Family for La Galleria BPER” e l’istallazione “Gold Ingot” che rimanda a un lingotto d’oro in dimensioni monumentali.
In questa indagine condotta dall’artista sulle dinamiche sociali “con una attenzione particolare alle distanze che ci uniscono”, dice la curatrice, la speranza “è racchiusa nell’ottimismo cromatico e nella scelta stessa del linguaggio pop contemporaneo (semplice, diretto e comprensibile a tutti) e del materiale utilizzato (isotermico, simbolo di protezione dai turbamenti e dalle difficoltà della vita), che si fa portavoce di un messaggio positivo e di fiducia verso il prossimo, verso una ritrovata comunicabilità e armonia umana”.
Ancora una volta non bisogna fermarsi alla prima impressione e la premessa iniziale viene ribaltata: il monito dell’impossibilità della comunicazione che le opere sembravano segnalare diventa l’occasione di una presa di coscienza che può provocare il cambiamento. Le conversazioni afone possono ritrovare voce e dialogo, confronto, ascolto diventare l’oro che stiamo cercando.
Si può accedere alla mostra tramite visite guidate gratuite su prenotazione al sito: allthatglittersisnotgold.eventbrite.it