Magnificat, il miracolo dell’arte di creare sinergie

Magnificat, il miracolo dell’arte di creare sinergie

2 Agosto 2024

di Maddalena Libertini

A Pontremoli una mostra frutto dell’interazione tra gli enti locali e una collezione bancaria. Lo racconta a è cultura! Diana Vaccaro, Responsabile del Patrimonio Artistico di Banco BPM.

Pontremoli è un comune di circa 7000 abitanti in provincia di Massa-Carrara, in una striscia di Toscana che si incunea tra Liguria ed Emilia-Romagna. Storicamente appartiene alla Lunigiana, crocevia di culture e dominazioni, terra piena di riferimenti danteschi (qui il poeta ha trascorso parte del suo esilio), che con il suo paesaggio aspro e selvaggio ha ispirato anche altri importanti scrittori. Di questa regione Pontremoli è stata la porta di accesso da Nord, punto di passaggio nevralgico per i pellegrini della via Francigena e nodo strategico per il controllo delle vie di comunicazione tra il mare e l’entroterra e per il dominio delle valli circostanti. Oggi il piccolo centro è fuori dagli itinerari principali del turismo dei grandi numeri, ma conserva numerose testimonianze artistiche e architettoniche del suo glorioso passato e rinnova ogni anno la sua “natura” letteraria con il Premio Bancarella, assegnato per la 72° volta il 21 luglio scorso con la cerimonia in piazza della Repubblica.

L’arte e la cultura si confermano quindi lo strumento per rendere viva e attuale l’identità di una comunità e per creare dialogo e relazione sia all’interno sia verso l’esterno. Lo dimostra anche la mostra Magnificat allestita nella Sala dei Sindaci del Palazzo Comunale che ruota intorno al prestito di tre opere della collezione di Banco BPM: Madonna col Bambino di Domenico Morone, Madonna con Bambino, san Giuseppe e san Giovannino di Jacopo Negretti e Madonna col Bambino, san Giuseppe e san Giovannino di Bernardo Castello. Ne parliamo con Diana Vaccaro, Responsabile del Patrimonio Artistico di Banco BPM.

“La mostra nasce da un contatto con il Comune di Pontremoli favorito dai colleghi della banca che vivono e lavorano nel territorio. Il Comune voleva dar seguito all’iniziativa sperimentata con il progetto “Uffizi Diffusi” che aveva portato in città nel 2023 un quadro di Francesco Hayez recentemente acquistato dalle Gallerie fiorentine. I nostri colleghi, conoscendo il valore del nostro patrimonio artistico, hanno pensato che eravamo i giusti interlocutori e hanno organizzato l’incontro. Con grande entusiasmo abbiamo messo in piedi questa collaborazione e fin da subito abbiamo deciso di cercare nella nostra collezione tre opere che dialogassero con il luogo e la sua storia. Dopo aver visto le tre opere nella Sala dei Sindaci, si può proseguire infatti la visita nella chiesa di San Francesco che conserva la scultura della Madonna con il Bambino di Agostino di Duccio e in quella della SS. Annunziata, al cui interno si può ammirare l’Adorazione dei Magi di Luca Cambiaso”.

Pontremoli era una tappa importante della via Francigena, quindi questa mostra coglie anche lo spirito devozionale con il quale i pellegrini si accostavano alle opere d’arte?

Magnificat parla dell’evoluzione dell’iconografia mariana tra il Quattrocento e il Cinquecento. Nel dipinto di Morone, probabilmente il più bello dal punto di vista della qualità pittorica, c’è ancora il Bambino fasciato benedicente, l’impostazione è più canonica, più rigida. La tavola originaria, in un secondo momento trasportata su tela, era la parte centrale di una pala d’altare, poi ritagliata per essere riadattata a un contesto diverso. Le due figure sacre in trono dovevano essere quindi circondate da altri santi adoranti e dal committente verso il quale il Bambino rivolgeva lo sguardo. Nelle opere successive la scena cambia, si anima, i corpi sono più plastici, dinamici, i personaggi interagiscono in modo più vicino alla sfera umana che a quella divina. Dietro la scelta di queste tre opere c’è un progetto scientifico, che ha previsto un sopralluogo, uno scambio con gli storici dell’arte locali, uno studio e una ricerca del nostro team per individuare all’interno delle nostre collezioni, che contano più di 20 mila pezzi, quelli più adatti per questa specifica occasione. È una operazione più raffinata che richiede lavoro ma che ci dà grande soddisfazione”.     

Un’operazione che si fonda sulla valorizzazione, sulla sinergia e sulla capacità dell’arte di innescare reazioni positive nelle persone, che è anche il tema scelto per la seconda edizione del Festival è cultura! che vi vedrà tra le banche protagoniste.

“Assolutamente sì. Quello che ci muove è l’idea di patrimonio artistico a disposizione della collettività, che è perfettamente in linea con la missione di Banco BPM di essere vicino ai territori in cui opera non solo attraverso l’attività prettamente bancaria, ma anche attraverso arte, cultura e impatto sociale. Prestare le nostre opere fa parte di questa visione e l’attenzione che poniamo è la stessa sia quando ci interfacciamo con grandi istituzioni sia quando collaboriamo con realtà locali più piccole. Abbiamo in corso relazioni con i Musei Reali di Torino, il MART, la Triennale, la GAM e il prossimo anno avremo anche prestiti internazionali di cui siamo orgogliosi, ma siamo molto lieti di intervenire anche in contesti locali più piccoli dove sentiamo di poter portare un contributo per la comunità. Ce lo hanno testimoniato la partecipazione e la reazione degli abitanti di Pontremoli, dalle istituzioni alle persone comuni, agli studenti delle scuole superiori che hanno preparato le tesine scolastiche sulle nostre opere. Ma la cosa che ci fa molto piacere è che l’iniziativa sia partita proprio dai nostri colleghi del territorio, perché il lavoro che abbiamo intrapreso per divulgare e rendere fruibili le nostre raccolte attraverso prestiti, mostre, conferenze è rivolto anche a loro. Raccontiamo le nostre collezioni anche tramite la intranet aziendale per far crescere all’interno del nostro gruppo la conoscenza e il senso di condivisione”.

 

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