In anteprima mondiale alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, il progetto fotografico “Luca Locatelli. The Circle”, a cura di Elisa Medde, propone nuovi modi di abitare il pianeta attraverso esempi virtuosi di economia circolare rappresentati da immagini potenti e suggestive.
Vedere con i propri occhi il futuro (possibile). Non sono simulazioni del metaverso, né previsioni generate dall’AI, ma vere immagini di realtà esistenti documentate dal fotografo Luca Locatelli, impegnato da anni a ricercare nel mondo e a raccontare visivamente possibili soluzioni alla crisi ambientale.
Così è nato “The Circle. Soluzioni per un futuro possibile”, un progetto partito due anni fa su incarico di Intesa Sanpaolo che ha chiesto al fotografo italiano, vincitore nel 2020 del World Press Photo nella sezione Environment Stories, di viaggiare attraverso l’Europa sulle tracce di esperienze paradigmatiche e replicabili di industrie sostenibili che rimettono la Natura in primo piano: una riconciliazione di opposti che può condurre all’ideale chiusura del cerchio, ovvero a una convivenza più armoniosa tra uomini e pianeta.
Alle Gallerie d’Italia di Torino Locatelli ha riportato indietro diciotto storie, diciotto pratiche di Economia Circolare che parlano di produzione e crescita sostenibile, di tensione verso un equilibrio, di un’utopia che può diventare concretezza. Diciotto “visioni reali” di Nature Based Solutions (NBS) trovate in Austria, Francia, Germania, Islanda, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera e Italia, che tengono insieme il modello produttivo con l’urgenza di salvaguardare o ripristinare l’ecosistema naturale in cui operano e che, con la loro testimonianza, rendono figurabile, dimostrabile la rivoluzione della transizione ecologica. Riciclo tessile, agricoltura subacquea, energie rinnovabili, riconversione di aree dismesse, produzione alimentare sostenibile sono esempi di azioni rese possibili dall’innovazione scientifica e ingegneristica e da tecnologie sperimentali o, in alcuni casi, dalla combinazione con saperi e procedure consolidati nei secoli che ora acquisiscono un nuovo valore e una nuova funzione. Di nuovo, è il modo di guardare alle cose che può cambiarne il corso: qui a guidare non è la contrapposizione ma il principio di convergenza tra la conoscenza umana e la potenza della Natura.
Il compito affidato alla fotografia è proprio di aiutarci a guardare, condensare queste storie in immagine e tradurle in una forma di bellezza. In questo modo i circa 70 lavori esposti operano su un doppio registro, il primo, istintivo, emozionale, dell’attrazione; il secondo intellettivo, che è curioso di conoscere, approfondire.
Lo stesso obiettivo di combinazione di ricerca estetica e processo di comunicazione hanno le infografiche sviluppate dall’information designer Federica Fragapane, che fanno da corollario alle foto di Locatelli. Qui a essere tradotti in rappresentazioni visive sensorialmente gradevoli sono dati e informazioni che esplorano i temi della mostra: i grafici e i diagrammi, accompagnati da legende e testi, illustrano argomenti come la riduzione delle emissioni di gas serra, le azioni dei consumatori, la produzione di energie rinnovabili, mitigando la freddezza dei numeri e la complessità della materia con colori e forme organiche che rimandano a elementi naturali.
Insieme, fotografie, infografiche e video concorrono a stimolare il ragionamento e il dibattito che deve alimentare la trasformazione culturale necessaria a sostenere il cambiamento.
Il progetto espositivo (21 settembre 2023–18 febbraio 2024) curato da Elisa Medde è stato realizzato con il supporto specialistico della Ellen MacArthur Foundation – la principale fondazione al mondo impegnata a sostenere la Circular Economy e di cui Intesa Sanpaolo è dal 2015 l’unica istituzione finanziaria con il ruolo di Strategic partner. Si avvale anche della collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, che porteranno estensioni della mostra negli spazi pubblici e nelle periferie delle città di Torino e Milano e organizzeranno approfondimenti sui temi della Circular Economy. La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene inoltre l’implementazione di “Aworld”, l’app ufficiale di ACT NOW, la campagna delle Nazioni Unite che educa a modificare i comportamenti individuali quotidiani per contrastare il cambiamento climatico.
Ulteriori occasioni di approfondimento saranno proposte dal public program #INSIDE delle Gallerie d’Italia con talk e incontri legati al tema dell’Economia Circolare.
Una delle aziende presa in esame dalle foto di Locatelli è stata coinvolta nella produzione del catalogo della mostra edito da Gallerie d’Italia / Skira: il volume è stato stampato su carta riciclata “Alga Carta” della Cartiera Favini, sviluppata su un brevetto degli anni ’90 che utilizza le alghe che proliferano in eccesso nella Laguna di Venezia e altri ambienti lagunari a rischio.
“Il cerchio”, ricorda la curatrice Elisa Medde, “è la forma elementare più facile da osservare in natura. Basti pensare al sole, o alla luna, alle gocce di pioggia che cadono sull’acqua ferma. Simbolo di forza ed equidistanza, equilibrio e completezza. Immediata raffigurazione del divino, della risoluzione dell’incompiuto: se si chiude il cerchio, si compie il dovere, si risolve l’arcano”. Con l’economia circolare si intende abbandonare la linearità dello sviluppo capitalistico e riportarla al sistema naturale dove tutto si rigenera e niente va perduto. Le forme circolari tornano nelle immagini di Locatelli, sia tra gli elementi naturali sia nelle strutture antropiche. Anche l’immagine identificativa della mostra è una forma circolare, la biosfera della fattoria subacquea di Noli in Liguria, e sembra evocare l’iride di un occhio. Forse a segnalare che il primo passo è appunto vedere, poi conoscere e capire, e infine agire. In fondo il cerchio è anche un invito a partecipare, è un simbolo di comunità.