A Torino i corpi mistici di Rabarama

A Torino i corpi mistici di Rabarama

14 Marzo 2024

Banca Patrimoni Sella & C. presenta la mostra ShapINside. Sculture di Rabarama, allestita nelle sale della sua sede istituzionale sulla centralissima via Lagrange.

 

Palazzo Bicherasio è lo storico edificio che tra XIX e XX secolo ha ospitato uno dei più importanti salotti culturali torinesi e nelle cui sale fu firmato l’atto di fondazione della FIAT. Nel 1998 Christo e Jeanne-Claude vi realizzarono l’installazione Wrapped Floors and Stairway and Covered Windows, il primo ‘impacchettamento’ indoor del loro sodalizio artistico. Acquisito nel 2010 dalla banca del gruppo Sella specializzata nella gestione ed amministrazione dei patrimoni della clientela privata ed istituzionale, il palazzo ha mantenuto la vocazione culturale con esposizioni e iniziative che coniugano arte, comunità e territorio. La più recente è la monografica di Paola Epifani, in arte Rabarama, inaugurata a inizio marzo e visitabile fino al 14 giugno 2024.
Curata da Daniela Magnetti, Direttrice Artistica di Banca Patrimoni Sella & C., e realizzata in collaborazione con PhilART, ShapINside presenta 14 sculture dell’artista: figure umane spesso rannicchiate, talvolta accoppiate in un abbraccio, tutte connotate da un diverso trattamento decorativo superficiale. La pelle di queste creature è ornata da segni, alfabeti, simboli, quasi tatuaggi tribali, oppure è composta da squame, figure geometriche o elementi che si incastrano come pezzi di un puzzle. La decorazione pone l’accento sull’involucro materiale di qualcosa di immateriale, il contenitore visibile di un contenuto ineffabile e, come accade nelle culture ancestrali, questi segni lo privano dell’apparenza fisiologica, caricandolo di potere spirituale. Nelle intenzioni dell’artista questi pattern sono la visualizzazione del genoma, delle infinite combinazioni di varietà possibili insite nell’umanità.
Il titolo, ShapINside, è un neologismo che allude alla pratica della scultura, plasmare, dare forma, e si combina con l’idea di una visione interiore. Vuole essere anche una sorta di mantra che, ripetuto più volte di seguito, diventi un suono circolare, un attivatore esperienziale. L’attrazione per la dimensione mistica è testimoniata dall’alias dell’artista, un altro neologismo che però ha una assonanza con il sanscrito: ‘Raba’ significa segno e ‘Rama’ è il nome di una divinità, come a dire ‘segno divino’.
La ricerca di Paola Epifani attinge a molteplici universi culturali. In Tyrone (2017) i due corpi sono intrecciati e la decorazione li ricopre come un manto fino a fonderli in un solo essere, pur lasciandoli riconoscibili. Il segno che si ripete è il Nodo di Tyrone, simbolo celtico a trifoglio raddoppiato e indica un rapporto con l’altro che unisce senza cancellare le singole individualità. Il segno trimorfico ha anche un significato cosmologico e rappresenta le forze della natura: la terra, l’aria e l’acqua. Nell’equilibrio con sé stessi e con l’altro, c’è forse anche la chiave per un’esistenza in armonia con il pianeta. Psiché (2018), invece, è una figura femminile in una posizione accovacciata, colta sul punto di una mutazione. Il suo rivestimento è fatto di farfalle, emblema metamorfico per eccellenza, che si stanno per librare: allo stesso modo l’anima si sveste della sua membrana fisica e si ricongiunge con un’energia primordiale.

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