di Maddalena Libertini
Si possono già mettere in calendario le date per la seconda edizione di è cultura!: si svolgerà dal 5 al 12 ottobre 2024.
La manifestazione promossa da ABI e ACRI si candida a diventare un appuntamento ricorrente, da fissare nella propria agenda ogni anno nella settimana che va dal primo al secondo sabato di ottobre. Otto giorni in cui poter scegliere tra moltissime iniziative di vario genere, dedicate a famiglie, ragazzi, appassionati di arte, architettura, letteratura o anche a semplici curiosi che vogliono conoscere meglio luoghi della propria città o collezioni storiche con visite guidate e aperture straordinarie.
Questo è proprio quello che è successo con è cultura! 2023, un’orchestra di eventi proposti al pubblico da banche e fondazioni di origine bancaria che si sono armonizzati insieme in una unica grande sinfonia. Ildegarda Ferraro, Responsabile Servizio Stampa e Comunicazione di ABI, anticipa cosa che si sta preparando per il prossimo anno.
“è cultura! è un festival che non si ferma, stiamo già lavorando all’edizione 2024 che sarà piena di eventi, perché intendiamo la cultura come un concetto aperto con molte accezioni che si prestano a rispondere a interessi diversi e attraversare le generazioni. È un’occasione di crescita ed evoluzione, per tutti, a tutte le età. Stiamo mettendo in cantiere mostre, incontri, presentazioni di libri, visite a sedi storiche e moderne e a raccolte d’arte, laboratori, concerti, senza tralasciare le tradizioni perché anche il cibo e il vino fanno parte della nostra cultura. E ci sarà la sezione EDU, con iniziative di educazione e formazione, per bambini e ragazzi ma anche per adulti. I sostenitori del progetto, come è noto, sono state banche e fondazioni ma questo è un invito a essere con noi, perché è cultura! è diretta a tutti sia in termini di partecipanti sia in termini di organizzatori.”
Perché è importante partecipare all’edizione 2024 di è cultura!?
Il festival è una iniziativa assolutamente inclusiva. Noi vogliamo che tutti possano essere con noi sia come fruitori che come partner. Puntiamo moltissimo sulla S, che sta per sociale, dell’acronimo ESG perché sostenibilità non è solo sostenibilità dell’aria e della terra, che è certamente importantissima, ma è anche il benessere e la crescita della collettività e siamo convinti che in questo la cultura abbia un peso cruciale. Lavorare a è cultura! 2024 vuol dire entrare a far parte di un grande progetto innovativo, significa investire nella crescita culturale del proprio territorio e rafforzare la relazione con le persone; significa dialogare con esperti e confrontarsi per trovare contenuti e stimoli per i propri progetti; significa partecipare da protagonisti al festival e durante tutto l’anno essere parte di un ecosistema per le proprie attività.
La prima edizione ha avuto un grande riscontro di pubblico. Quali sono stati i numeri?
Sì, la prima edizione è stata un successo. La risposta del pubblico è stata ottima: circa 50.000 persone hanno partecipato a 200 appuntamenti in tutto il territorio nazionale, dal nord al sud, dalla Lombardia alla Sicilia e alla Sardegna. 60 città in Italia hanno ospitato queste iniziative con 33 mostre, 61 visite guidate e 30 eventi di educazione finanziaria e formazione. Sul sito èculturadavivere.it trovate traccia delle iniziative che ci sono state durante il festival e anche di quelle che banche, fondazioni, assicurazioni, aziende di consulenza, in altre parole tutti gli attori legati al settore finanziario, continuano a promuovere e sostenere durante l’anno. Per questo il sito continua ad essere alimentato nella sezione ricchissima delle news e degli appuntamenti e così restituisce l’idea di questo festival che non finisce.
Come siete riusciti a costruire questo progetto corale? Cosa lo anima?
Lo spirito è quello di lavorare tutti insieme, di essere una grande comunità che coopera per un obiettivo comune che è quello di diffondere e valorizzare la cultura affinché sia sempre più patrimonio di tutti. La prima edizione ha visto la partecipazione della Banca d’Italia, dell’Ivass, ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha potuto contare sul patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO oltre alla media partnership di Rai Cultura e di Rai TgR. 47 tra banche e fondazioni hanno lavorato congiuntamente per essere in quella settimana disposizione di tutti con iniziative di ogni tipo. Anche da questo punto di vista non ci vogliamo fermare e vogliamo far crescere questa comunità.