di Maddalena Libertini e Flavio Padovan
La direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, spiega come la maestria nel disegno aiuta a comprendere la grandezza di un artista come Carlo Maratti.
Carlo Maratti arriva a Roma dalle natali Marche giovanissimo e per circa quindici anni si forma nella bottega del pittore Andrea Sacchi, che prima di farlo accostare ai colori, lo fa esercitare a lungo nel disegno. Lo ha ricordato Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, durante la presentazione della monografia “Carlo Maratti (1625-1713)” di Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò a palazzo Altieri per è cultura 2024! Questa scuola costituirà per Maratti il nucleo essenziale del suo lavoro d’artista: gli servirà per impostare la struttura della composizione generale delle sue tele o per studiarne i dettagli, per tratteggiare la delicatezza dei volti delle sue madonne o cogliere la peculiarità delle fisionomie dei suoi mirabili ritratti, ma gli darà anche la sicurezza per progettare oggetti di oreficeria e altre arti decorative o per fornire modelli agli scultori. Un corpus grafico esemplare i cui pezzi si trovano oggi nelle maggiori collezioni internazionali.