Il classicismo inaspettato e curioso di Carlo Maratti

Il classicismo inaspettato e curioso di Carlo Maratti

24 Ottobre 2024

di Maddalena Libertini e Flavio Padovan

La storica dell’arte Silvia Ginzburg ci guida alla riscoperta delle lezioni di altri artisti che il maestro del Seicento romano ha saputo infondere nelle sue opere.

Considerato il campione delle arti del suo tempo, Maratti fu molto apprezzato dai contemporanei e i suoi allievi contribuirono a diffonderne la fama e lo stile pittorico nelle corti di tutta Europa. Al contrario, il XX secolo gli ha riservato minore fortuna critica relegandolo al canone di artista classicista, ormai non più in linea con il gusto predominante. Per questo, sostiene Silvia Ginzburg, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tre, è importante rileggerne la figura alla luce degli studi contenuti nella monografia “Carlo Maratti (1625-1713)” di Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, presentata a palazzo Altieri in occasione di è cultura 2024! Ne emerge un pittore molto colto con una gamma estremamente ampia di riferimenti, spaziando dagli antichi agli artisti a lui più vicini e, come il suo modello Raffaello, in grado di coglierne i migliori insegnamenti e farli propri.

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