di Maddalena Libertini
Esattamente un secolo fa Ottavio Bottecchia trionfava al Tour de France, indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. A Torino Credem celebra un pezzo di storia dello sport italiano.
8 Olimpiadi, 74 campionati del mondo, 40 Giri d’Italia e 11 Tour de France: ad aver partecipato a tutte queste competizioni non è un atleta ma Giannetto Cimurri, per 34 anni massaggiatore della nazionale italiana di Ciclismo. Nato a Reggio Emilia nel 1905 e vissuto quasi un secolo, Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi dal 1965, seppe unire alle doti di fisioterapista quelle di mental coach ante litteram, conquistando la fiducia e l’amicizia di tutti i protagonisti di quei decenni. Fu proprio grazie al grande affetto che lo legava a Fausto Coppi che iniziò la sua raccolta di cimeli sportivi: nel 1953 Coppi gli donò una delle quattro biciclette Bianchi preparate per il campionato mondiale su strada. Da lì in poi si sono aggiunti numerosi regali degli atleti conservati insieme a foto, memorabilia e altri tesori della lunga carriera di Cimurri.
Una selezione di questa grande collezione è esposta a Torino nella sede Credem a Villa Frassati per ricordare le imprese dei ciclisti italiani al Tour de France.
Nella mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo. I campioni italiani al Tour de France” si possono ammirare le biciclette di Coppi e di Bartali e un biciclo di fine ’800 di produzione parigina, proveniente dalla collezione di biciclette storiche di Cimurri. E ancora: la maglia gialla conquistata da Bartali al Tour del 1948, la maglia azzurra della nazionale, manifesti, oggetti, giornali e fotografie tra cui quelle dei sette vincitori azzurri della corsa francese che quest’anno, per la prima volta nella sua storia, parte proprio dall’Italia il 29 giugno: Bottecchia trionfatore nel 1924, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi, Pantani e Nibali.
Nella foto del 24 luglio 1949 si vede Coppi che fa in bici il giro d’onore con la fascia da vincitore accompagnato a piedi da un entusiasta ed esultante Cimurri. In effetti, un pezzo di quei successi era anche suo che, soprannominato “mano santa”, con sensibilità ed esperienza si è preso cura dei muscoli e dello spirito degli atleti da Learco Guerra a Gianni Bugno, senza dimenticare Francesco Moser.
Il Tour de France 2024 passerà per Torino il primo luglio.
La mostra è allestita al piano terra della nuova sede Credem di Corso Trento 2/A, inaugurata lo scorso anno e ospitata nella villa realizzata nel 1916 dal celebre ingegnere ed architetto piemontese Giuseppe Momo, autore tra l’altro della bellissima scala elicoidale dei Musei Vaticani a Roma. L’edificio è inoltre legato alla memoria di Piergiorgio Frassati (1901-1925), beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II.
L’iniziativa rientra tra le attività che il Gruppo Credem porta avanti da anni per valorizzare la storia, lo sport e la cultura dell’Italia e dei territori.
L’esposizione sarà visitabile ad ingresso libero fino al 12 luglio dal lunedì al venerdì dalle 8:20 alle 13:20 e dalle 14:45 alle 15:45.
Per informazioni: [email protected]